Si attiva il Codacons, che ha presentato un esposto ad Antitrust, Corte dei Conti e ministero dei Trasporti, per denunciare alcune anomalie del settore auto storiche che potrebbero portare a danni sul fronte erariale.
«Nel nostro Paese su un totale di 40,2 milioni di auto circolanti le vetture che hanno un interesse storico e collezionistico sono circa 4,3 milioni, per un valore complessivo pari a 104 miliardi di euro – spiega il Codacons – Secondo le ultime stime in Italia 553mila vetture sono certificate come “storiche”, ma di queste solo il 20% avrebbe effettivamente i requisiti per ottenere il riconoscimento previsto dalle norme vigenti e, quindi, godere delle esenzioni totali o parziali sulle tasse automobilistiche, bollo auto, Ipt, polizze assicurative, ecc.
L’80% del parco auto certificato come “storico” risulterebbe oggi usato quotidianamente per assolvere alle normali funzioni da mezzo di trasporto, e tra questi vi sarebbero anche furgoni commerciali in pieno esercizio».
Il Codacons segnala poi una presunta posizione di oligopolio da parte delle associazioni che gestiscono i registri delle auto storiche previsti dal Codice della strada, e che potrebbe inoltre generare un danno erariale stimato in circa 30 milioni di euro all’anno, considerate le esenzioni delle tasse automobilistiche di cui godono i proprietari delle auto storiche.
«Il compito di realizzare l’istruttoria per il rilascio della certificazione – scrive l’associazione nell’esposto – verrebbe assegnato a semplici amatori di federazioni private che non possiederebbero formazione alcuna, né alcun titolo riconosciuto che ne acclari la competenza, e ciò crea una grande sperequazione di valutazioni sul territorio nazionale».