Campari chiude il primo trimestre con vendite nette pari a 663,5 milioni (-0,7% sul deprezzamento del dollaro), un ebit rettificato pari a 151,5 milioni (-4,9%) e un utile ante imposte in crescita dell’8,6% a 145 milioni. Il gruppo conferma l’outlook per il 2024. «Nel medio periodo rimaniamo fiduciosi nel continuo slancio sostenuto dei brand nelle combinazioni brand-mercato chiave, nonché nella sovra-performance del settore», dichiara la società.
Soddisfatto il ceo Matteo Fantacchiotti che ha detto: «abbiamo iniziato l’anno ancora una volta con slancio e performance resiliente in un trimestre a bassa stagionalità e nonostante la prevista base di confronto sfavorevole. Il nostro outlook resta invariato. Con la normalizzazione dei consumi nel settore e un contesto macroeconomico volatile, ci aspettiamo una continua sovra-performance rispetto al settore grazie alla forza dei nostri marchi che competono in categorie in crescita, particolarmente negli aperitivi e nella tequila. Riguardo al medio periodo, rimaniamo fiduciosi nel continuo slancio della crescita per conseguire una performance profittevole. Con il recente perfezionamento dell’acquisizione di Courvoisier, siamo anche orgogliosi di dare il benvenuto a questa maison iconica di cognac nel nostro portafoglio di marchi premium e a priorità globale, e ci adopereremo per sfruttarne appieno il potenziale».
Alla prima senza il suo CEO storico Robert Kunze-Concewitz, Campari non delude gli investitori. «Nonostante un leggero calo dei ricavi, del -0,7%, Campari ha dimostrato nel primo trimestre del 2024 la resilienza del suo portafoglio di marchi e una gestione operativa capace di navigare un contesto difficile. Con una crescita organica modesta dello 0,2%, guidata principalmente dai brand globali come Aperol e Campari, l’azienda ha continuato a espandere la sua presenza nei mercati chiave di EMEA e LATAM, oltre a mostrare uno slancio solido con Espolòn negli Stati Uniti – spiega gabriel Debach, analista di e-Toro. – Il fatturato mostra una decelerazione su base annua che mancava dal secondo trimestre del 2020, penalizzato soprattutto da un effetto cambio del -1,4% a causa del deprezzamento del dollaro. Con il mercato americano che rappresenta il 48% del suo giro d’affari, l’evoluzione della politica monetaria incide sui conti di Campari. Nonostante queste pressioni, il margine di EBITDA è cresciuto, passando dal 26,6% al 27%, così come l’utile netto, dal 20,8% al 22,2%. Inoltre, il debito finanziario netto si è ridotto notevolmente, passando da 2,5 volte l’EBITDA rettificato a fine 2023 a 1,8 volte al termine del primo trimestre 2024, migliorando ulteriormente la struttura finanziaria dell’azienda. Tra la bassa stagionalità del primo trimestre e un confronto sfavorevole, il dato sembra essere comunque positivo, soprattutto grazie alla capacità dell’azienda di determinare il prezzo e migliorare i margini. Anche le parole del nuovo CEO Matteo Fantacchiotti, nel comunicato stampa del primo trimestre 2024, trasmettono un messaggio di forza e fiducia nella direzione strategica di Campari, nonché nelle capacità di gestione e innovazione dell’azienda, indicando un outlook positivo per il futuro. Ha evidenziato la “resilienza” e lo “slancio” dell’azienda nonostante le sfide del contesto macroeconomico e una base di confronto sfavorevole. Ha sottolineato la forza continua dei marchi di aperitivi, in particolare Aperol e Campari, cresciuti significativamente nei mercati chiave di EMEA e LATAM, e lodato il mantenimento di una “sovraperformance” rispetto al settore. Il titolo ha sofferto nel 2024, scendendo del 7% da inizio anno e del 22% negli ultimi 12 mesi, riportando una performance inferiore ai suoi principali competitor, con un P/E NTM superiore. Tuttavia, con il titolo in progresso di oltre il 5% nella seduta odierna, Campari si appresta a celebrare la migliore risposta ai suoi conti dal 2020. La reazione del mercato premia la capacità di Campari di mantenere solidi risultati e posizionarsi bene per la crescita a medio termine, grazie all’innovazione e all’espansione strategica. Sebbene il percorso presenti sfide, la performance positiva conferma la capacità dell’azienda di affrontare le complessità del mercato, suggerendo buone prospettive per il resto dell’anno».