Arrivano buone notizie sul fronte economico in Italia visto che scende il costo del mutuo. I tassi di interesse sui prestiti erogati a marzo alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg) si sono collocati al 4,21% dal 4,31% di febbraio. Lo rende noto Bankitalia.
«Bene, prosegue la discesa dei tassi iniziata a dicembre. Dopo il picco raggiunto a novembre, quando il Taeg era arrivato al 4,92 per cento, un record che non si vedeva dal dicembre del 2008, subito dopo il fallimento di Lehman Brothers, quando si era arrivati al 5,19, si torna ai livelli di febbraio 2023 quando il Taeg era a 4,12 – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Un sospiro di sollievo per le famiglie con mutui a tasso variabile. Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, il calo dei tassi significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, scende, rispetto al picco di novembre 2023, di 56 euro al mese, pari a un risparmio su base annua di 672 euro».
I prestiti al settore privato sono diminuiti del 2,4% sui dodici mesi (-2,5 nel mese precedente): quelli alle famiglie si sono ridotti dell’1,4 per cento sui dodici mesi (come nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie si sono ridotti del 3,9 per cento (-3,8 nel mese precedente). Il tasso di variazione dei depositi del settore privato sui dodici mesi, precisa Via Nazionale, è risultato nullo, mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 18,7% (18,0 in febbraio).
Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,61% dal 10,59 del mese precedente. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,04% (1,02 nel mese precedente).