Continua la guerra dei chip. Infatti il dipartimento del Commercio Usa sarebbe intenzionato ad estendere alcune misure protezionistiche ad altre 37 realtà cinesi.
Sono incluse nella lista e tra queste la Beijing Academy of Quantum Information Sciences, Shanghai Center for Quantum Science Research e la Cetc Chip Technology, divisione che collabora con il settore della difesa e che era presente nella black list dell’amministrazione Biden già da diversi mesi.
Una decisione, quella di ampliare l’elenco dei soggetti a sanzione, che nasce perché nonostante brevetti e divieti, i chip «vengono quasi sempre fabbricati con tecnologia Usa». Washington ha anche esercitato pressioni su Giappone e Paesi Bassi affinché implementino restrizioni simili sull’esportazione di chip avanzati per limitare l’accesso della Cina alle tecnologie occidentali.
Da parte sua la Cina ha da tempo promosso l’autosufficienza nel settore dei semiconduttori aumentando gli investimenti in ricerca e sviluppo a livello nazionale per ridurre la dipendenza dai chip stranieri. Il CETC è stato determinante nell’espansione degli sforzi di ricerca e nell’integrazione delle aziende tecnologiche statali.