Meno controlli a carico degli agricoltori, deroghe agli obblighi ambientali per accedere ai fondi Ue e procedure riviste per la modifica dei piani strategici nazionali. I Paesi membri Ue hanno approvato al Consiglio Ue Istruzione le misure di riforma mirata della Politica agricola comune (Pac) proposte dalla Commissione europea per rispondere alle proteste dei trattori degli ultimi mesi in tutta Europa e che tiene conto dell’impatto degli sviluppi geopolitici, come le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, e degli eventi meteorologici estremi.
La legge sarà ora firmata dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo. Verrà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, entro la fine di maggio. Gli agricoltori potranno applicare retroattivamente alcune delle nuove norme relative alle condizionalità ambientali per l’anno di dichiarazione 2024.
David Clarinval, vice primo ministro belga e ministro per i lavoratori autonomi, le PMI e l’agricoltura, le riforme istituzionali e il rinnovamento democratico, spiega che «questa revisione mirata della Pac è un risultato concreto dei nostri sforzi volti a ridurre la burocrazia e garantire la semplificazione per gli agricoltori. L’adozione avviene solo due mesi dopo la presentazione della proposta da parte della Commissione. Ciò dimostra chiaramente che stiamo mantenendo le promesse fatte agli agricoltori europei».
La revisione riguarda alcuni elementi del regolamento sui piani strategici della Pac e del regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune. Le norme aggiornate garantiscono semplificazione, riducono gli oneri amministrativi e forniscono maggiore flessibilità per rispettare determinate condizionalità ambientali, garantendo al tempo stesso un quadro prevedibile per gli agricoltori.
«L’approvazione al Consiglio Ue Istruzione della riforma della Pac è una vittoria del Governo Meloni. L’Italia in Europa ha adottato una posizione decisa, presentando un documento a febbraio che esortava la Commissione Ue a riconsiderare politiche ideologiche, mascherate da presunto ambientalismo, dannose per il nostro settore primario». Lo ha dichiarato in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
«E’ stato un lavoro difficile, fatto anche in maniera trasversale – ha aggiunto Lollobrigida – Ringrazio i colleghi dei gruppi parlamentari di ogni estrazione con cui abbiamo lavorato in questi mesi e i loro esponenti. Dentro il territorio nazionale la maglia rimane quella della propria squadra, ma fuori si mette la maglia azzurra e su questo tema siamo riusciti ad ottenere buoni risultati», ha concluso il ministro.