Hera chiude il primo trimestre 2024 con ricavi in flessione del 41,6% su anno a 3.285,8 milioni, principalmente per il calo dei prezzi delle commodity energetiche e per le minori attività di intermediazione, oltre alla riduzione delle opportunità legate agli incentivi di efficienza energetica negli edifici abitativi. L’utile netto di pertinenza degli azionisti si attesta a 143,1 milioni e segna un balzo in avanti dell’11,6%. In crescita anche il margine operativo lordo a 417,1 milioni di euro, ovvero +1,7% su anno, mentre gli investimenti sono in linea con l’anno precedente, pari a 156,8 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto risulta pari a 3.986,6 milioni di euro, in aumento del 4,2% rispetto a dicembre 2023.
Soddisfatto Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del gruppo, che ha detto: «il primo trimestre 2024 si chiude con i principali indicatori economico-finanziari in crescita, grazie alla consolidata strategia multibusiness bilanciata tra attività regolamentate e a libera concorrenza: risultati che confermano i target di creazione di valore inseriti nel Piano industriale. La progressiva normalizzazione dello scenario energetico ha, inoltre, consentito una crescita dell’utile in doppia cifra e del rendimento del nostro capitale investito che si attesta al 9,5%. Nel settore dell’energia elettrica l’incremento del 19% dei clienti conferma la forza commerciale e le competenze del nostro Gruppo, capace di crescere, fidelizzare la clientela con servizi a valore aggiunto per la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico e conquistare sempre nuove quote di mercato, raggiungendo complessivamente i 3,9 milioni di clienti energy».