Il governo australiano ha annunciato il suo bilancio annuale, con misure volte ad alleggerire il costo della vita. Prevede una riduzione delle tasse per ogni contribuente e nuovi aiuti per le bollette energetiche, l’affitto e il costo dei medicinali. Costruisce più case per gli australiani, riforma le università, rafforza Medicare e l’economia dell’assistenza.
L’incertezza economica globale, l’inflazione elevata ma moderata e i tassi di interesse più elevati stanno contribuendo alle pressioni sul costo della vita e si combinano per rallentare l’economia. «Questo Bilancio rappresenta il giusto equilibrio tra il contenimento della pressione inflazionistica, la riduzione del costo della vita, il sostegno alla crescita economica sostenibile e il rafforzamento delle finanze pubbliche. Questo Bilancio prevede un secondo surplus nel 2023-2024, che sarebbe la prima volta che un governo realizza surplus consecutivi in quasi due decenni. Il Bilancio prevede inoltre un rapporto debito/PIL inferiore e un’inflazione più bassa, che secondo le previsioni del Tesoro potrebbero tornare nella fascia obiettivo della RBA entro la fine del 2024, prima di quanto precedentemente previsto. Il nostro Bilancio responsabile risponde alle pressioni attuali cui sono sottoposte le persone e pone le basi per la prosperità futura», ha affermato Jim Chalmers, Tesoriere dell’Australia in una dichiarazione congiunta con il primo ministro australiano, Anthony Albanese.
La crescita salariale australiana ha rallentato inaspettatamente rispetto ai massimi di 15 anni nel primo trimestre, come mostrano i dati oggi, segnando probabilmente il picco di questo ciclo e un altro segnale che il mercato del lavoro sta finalmente iniziando ad allentarsi. I dati fornitioggi dall’Ufficio australiano di statistica hanno mostrato che l’indice dei prezzi salariali è aumentato dello 0,8% nel trimestre di marzo, deludendo le previsioni del mercato per un aumento dello 0,9%. Si è trattato dell’aumento più piccolo dalla fine del 2022. La crescita annuale delle retribuzioni è scesa al 4,1%, dal 4,2%, ancora una volta al di sotto delle aspettative. In particolare, anche la crescita del settore privato è scesa al 4,1%, il primo calo dal terzo trimestre del 2020. I salari nel settore pubblico sono aumentati di un modesto 0,5% nel trimestre, portando la crescita annua al 3,8% dal 4,3%.