Profitti e fatturato in calo per Iren. L’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 122 milioni di euro nel primo trimestre 2024, -10% su base annua, mentre i ricavi consolidati si attestano a 1,56 miliardi di euro, in diminuzione del 22,4%. Al contrario il margine operativo lordo è aumentato del 4%, passando da 368,5 milioni a 383,2 milioni di euro. A fine marzo l’indebitamento netto ammontava a 3,91 miliardi di euro, rispetto ai 3,93 miliardi di inizio anno. Nell’intero trimestre gli investimenti lordi sono stati pari a 184 milioni di euro in calo (-7%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
La società ha deciso di alzare le stime per il 2024, prevedendo una crescita sia a livello di ebitda sia di utile netto del 4% rispetto al 2023, come ha sottolineato il presidente esecutivo, Luca Dal Fabbro. «I risultati positivi appena approvati confermano la solidità finanziaria e gestionale del gruppo Iren, garantita da un piano industriale equilibrato e solido che stiamo seguendo e del quale presenteremo a fine giugno un aggiornamento – ha spiegato. – Un primo trimestre caratterizzato da importanti traguardi industriali, allineati alla traiettoria del piano, come ad esempio l’aggiudicazione di due gare nella raccolta rifiuti, che contano quasi 170 comuni nella provincia di Asti e Cuneo, l’aggiudicazione della gara per la gestione del servizio idrico integrato della provincia di Piacenza fino al 2040, con un valore stimato di 1 miliardo e 254 milioni di euro, e il signing dell’acquisizione di Egea, multiutility di Alba e del cuneese. Pertanto, confidenti dei risultati del trimestre, alziamo la guidance per il 2024».