Terremoto politico in Brasile. Il governo guidato da Luiz Inacio Lula da Silva ha licenziato il presidente del colosso petrolifero statale Petrobras, Jean Paul Prates, dopo una disputa tra la società e l’esecutivo sul pagamento dei dividendi. Poco più della metà del capitale di Petrobras è detenuto dallo Stato brasiliano, mentre il resto appartiene ad azionisti privati. Prates, ex senatore del Partito dei lavoratori di Lula, è stato nominato capo della società nel gennaio 2023, poco dopo l’insediamento del presidente, al quale era noto per essere vicino. Ma a quanto pare non abbastanza.
Il 25 aprile gli azionisti di Petrobras hanno approvato il pagamento di 22 miliardi di reais (4 miliardi di euro) di dividendi straordinari per l’esercizio 2023, durante il quale il gruppo ha realizzato il secondo utile netto più grande della sua storia, e il collocamento di altri 22 miliardi in un fondo destinato a garantire il pagamento dei dividendi futuri. Inizialmente il cda di Petrobras, controllata dallo Stato brasiliano, aveva deciso di non pagare alcun dividendo. Questo annuncio, avvenuto il 7 marzo, ha causato il crollo del prezzo delle azioni Petrobras in borsa ed è stato considerato dagli analisti come il risultato di un’ingerenza del governo negli affari della società, una possibilità che preoccupa i mercati dall’avvento al potere del presidente di sinistra Lula all’inizio del 2023. Lula ha ripetutamente accusato i dirigenti di Petrobras di pensare solo a soddisfare gli azionisti del gruppo, a scapito dei consumatori.
Ma non è la prima volta che si arriva allo scontro. Da quando ha assunto la carica di amministratore delegato nel gennaio 2023, Prates si è scontrato ripetutamente con il ministro dell’Energia Alexandre Silveira, che ha apertamente criticato la società per non aver fatto abbastanza per abbassare i prezzi alla pompa o rilanciare l’economia brasiliana con gli investimenti. Le critiche di Silveira spesso fanno eco alle preoccupazioni di Lula nei confronti di Petrobras, che secondo lui dovrebbe fare di più per aiutare il Paese. La disputa tra Silveira e Prates ha raggiunto poi il culmine a marzo, quando il consiglio di amministrazione della società – in gran parte nominato da Silveira – ha sfidato Prates e ha rifiutato appunto un dividendo extra atteso dagli investitori, che ha pesato pesantemente sulle azioni del colosso.
La cacciata di Prates rappresenta una vittoria per i membri del gabinetto di Lula che spingono per prezzi più bassi del carburante, dividendi più piccoli e maggiori spese in conto capitale per creare posti di lavoro e rilanciare l’economia. Sarà sostituito da Magda Chambriard, ex capo dell’ANP, regolatore brasiliano del petrolio e del gas. Ha sempre chiesto un maggiore sviluppo del gas naturale e ha criticato i grandi dividendi agli azionisti, sostenendo che i profitti dovrebbero essere reinvestiti nell’esplorazione e nella produzione di energia.