«Complessivamente le condizioni sulla stabilità finanziaria nell’area euro sono migliorate negli ultimi sei mesi, mentre i rischi di una caduta in recessione sono diminuiti, ma i mercati restano esposti a possibili ripercussioni negative a livello macroeconomico e finanziario e agli sviluppi problematici a livello geopolitico». Lo afferma la Banca centrale europea nel suo ultimo Rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria secondo cui prospettive rimangono “fragili, poiché la portata degli shock economici e finanziari è elevata in un contesto di elevata incertezza”.
Secondo la Bce ad oggi le banche dell’eurozona si sono dimostrate “una fonte di resilienza, ma le basse valutazioni di mercato suggeriscono che persistono sfide – si legge – in particolare sulla qualità degli asset, sui finanziamenti e sui ricavi”.
E sul fronte economico le rigide condizioni finanziarie continuano a mettere alla prova la resilienza di famiglie, imprese e governi vulnerabili dell’area euro ed anche se il rapporto debito/Pil di famiglie e imprese è sceso sotto i livelli pre-pandemia, mentre il debito sovrano si stabilizzerà “su livelli più elevati, rendendo le finanze pubbliche più vulnerabili agli shock avversi“. «In futuro i costi del servizio del debito potrebbero ancora aumentare in tutti i settori, poiché le passività in scadenza continueranno a rivalutarsi a tassi di interesse significativamente più elevati», si legge ancora.
Nel frattempo sta proseguendo una contrazione nei mercati immobiliari, in particolare dell’immobiliare commerciale che continua a subire una correzione consistente dei prezzi verso il basso e su cui “non si possono escludere ulteriori cali”. Invece il mercato della casa per l’insieme dell’eurozona sta mostrando “alcuni segni di stabilizzazione dopo quella che finora è stata una correzione ordinata dei prezzi”, dice la Bce.