Il Governo avanza sulle privatizzazioni. Dopo Mps è la volta di Eni. Il Mef ha dato il via alla cessione di alcune quote, avviando una procedura accelerata di raccolta ordini – “Accelerated Book Building – ABB” – per la cessione di n. 91.965.735 azioni ordinarie di Eni corrispondenti a circa il 2,8% del capitale sociale. Ai valori attuali di borsa la vendita garantirebbe per le casse dello Stato una raccolta di circa 1,4 miliardi di euro. Il prezzo incorpora uno sconto del 1,7% rispetto alla quotazione di chiusura delle azioni della Società registrata il 15 maggio 2024.
A seguito dell’operazione la partecipazione detenuta dal MEF nella società diminuirà dal 4,8% circa al 2% circa del capitale sociale. Goldman Sachs International, Jefferies e UBS Europe SE hanno agito in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunners. White & Case (Europe) LLP ha agito in qualità di advisor legale.
Il controllo pubblico è comunque assicurato da Cdp (la cui maggioranza fa capo allo stesso Mef con una quota di minoranza delle fondazioni bancarie) che detiene il 28,503%.
Ora l’elenco delle società pubbliche o con rilevanti quote pubbliche che potrebbe essere privatizzato, anche solo in parte, rimane nutrito: Enav, Enel, Poste, Leonardo cui si aggiungono le quote detenute da Cdp (fra cui Italgas, Terna, Snam Fincantieri).