Arrivano buone notizie sul fronte economico in Malesia. Il Pil è cresciuto del 4,2% su base annua nel primo trimestre del 2024, battendo la stima del sondaggio Reuters del 3,9%. Il dato è stato il più alto dal primo trimestre del 2023, quando il Pil economico era pari al 5,5%.
Il PIL della Malesia era cresciuto del 2,9% nel trimestre precedente.
Il rapporto afferma che il lato dell’offerta è stato aiutato dai servizi e dai settori manifatturieri, mentre la spesa per consumi finali privati e gli investimenti fissi lordi sono stati i principali fattori trainanti dal lato della domanda.
La Malesia si può considerare una delle economie più aperte ed in espansione del sud-est asiatico, come dimostra il crescente flusso di investimenti provenienti in primis dai Paesi dell’Asia orientale (in particolare Cina, Indonesia, Giappone, Singapore e Corea) ma in misura crescente anche da Stati Uniti e Paesi UE. L’economia vanta due primati mondiali assoluti e ben consolidati: quello della produzione di caucciù, il cui volume annuo si avvicina alla metà del volume complessivo mondiale, e quello della produzione di stagno, anch’esso quasi la metà del totale mondiale. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Sarawak e del Sabah ha consentito l’autosufficienza energetica del paese (logicamente in rapporto al suo limitato sviluppo industriale). Tra le attività più produttive ricordiamo la coltura, soprattutto quella del riso, seguono poi la manioca, il mais, le patate e le patate dolci, i frutti tropicali, soprattutto l’ananas, caffè, cacao, arachidi, palme da cocco, palme da olio, pepe e altre spezie. I principali giacimenti di stagno si trovano nel Perak, nel Johor, nel Pahangh e presso Kuala Lumpur. Altre risorse minerarie sono i minerali di ferro, oro, bauxite, manganese e tungsteno.