Non è facile entrare nella lista dei miliardari di Forbes. Ognuno con la sua storia, alcune volte incredibile come chi si è “fatto da solo”, lavorando nelle fattorie dei vicini, imprenditori che hanno iniziato dal niente e dormendo in auto. Altri hanno ottenuto un vantaggio da genitori della classe media o alta. Molti dei super-ricchi del pianeta, invece, hanno preso la strada più breve per arrivare ai miliardi: ci sono nati.
Secondo i calcoli di Forbes, circa un terzo delle 2.781 persone che compongono la classifica dei miliardari del mondo del 2024 ha ereditato la propria ricchezza, o almeno una buona parte di essa. In totale, questi 934 eredi, che rappresentano il 33,6% dell’elenco, hanno un patrimonio collettivo di cinquemila miliardi di dollari. Queste cifre sono in crescita, rispetto agli 827 dell’anno scorso pari al 31,3% della lista che valevano 4.100 miliardi di dollari.
Questo gruppo di fortunati deve la sua ricchezza a qualsiasi cosa, dal cemento alle barrette di cioccolato, e ha usato le sue risorse e le sue conoscenze per frequentare scuole d’élite, lanciare imprese proprie o semplicemente raccogliere i dividendi e i rendimenti degli investimenti che derivavano dall’aver ricevuto una fortuna a dieci cifre.
La maggior parte delle persone più ricche del pianeta è classificata come “self-made”, cioè ha costruito la propria fortuna, anziché ereditarla da un coniuge o da un familiare. Ma 7 delle 25 persone più ricche del mondo hanno iniziato con un’eredità di almeno 1 miliardo di dollari, e in alcuni casi molto, molto di più.
Tra queste c’è la donna più ricca, Françoise Bettencourt Meyers con un patrimonio netto stimato: 99,5 miliardi di dollari, che ha ereditato le quote del gigante dei cosmetici L’Oréal fondato da suo nonno, e la persona più ricca dell’Asia, Mukesh Ambani, 116 miliardi di dollari, che ha ereditato parte dell’impero manifatturiero tessile fondato da suo padre. Ambani è una delle 572 persone che hanno fatto tesoro della loro fortuna e hanno lavorato duramente per ampliarla.
Ha iniziato con una fortuna stimata in 2,9 miliardi di dollari dal defunto padre Dhirubhai Ambani, morto nel 2002 e ora fa parte del club dei 100 miliardi di dollari dopo aver fatto crescere la sua Reliance Industries fino a farla diventare un gigante da 110 miliardi di dollari di fatturato nei settori delle telecomunicazioni, della vendita al dettaglio, del petrolio e del gas e altro ancora.
Altri hanno ricevuto un impero già pronto e hanno lasciato che altri lo gestissero, come Mark Mateschitz, che a 30 anni è diventato la persona più ricca dell’Austria dopo che suo padre, il cofondatore della Red Bull Dietrich Mateschitz, è morto nel 2022, lasciandogli la sua metà dell’azienda globale di bevande energetiche. Il giovane erede, il cui patrimonio netto è stimato in 39,6 miliardi di dollari, dopo la morte del padre ha dichiarato di non voler assumere alcun ruolo nell’azienda e di volersi concentrare sul mio ruolo di azionista.
Gli eredi sono in aumento, come ha riportato Forbes, i miliardari della generazione dei baby boomer, ovvero i nati tra il 1946 e il 1964, stanno iniziando a cedere le loro ricchezze alla generazione successiva, creando una nuova schiera di giovani super ricchi. Quest’anno ci sono 107 nuovi eredi rispetto all’anno scorso. Questo è anche il primo anno dal 2009 in cui ogni miliardario sotto i 30 anni ha ereditato la propria fortuna.
La più giovane di tutte è l’ereditiera brasiliana Livia Voigt con 1,1 miliardi di dollari, che a 19 anni è ora la più giovane miliardaria del mondo grazie alla sua partecipazione di minoranza in Weg, l’azienda produttrice di apparecchiature elettriche fondata da suo nonno nel 1961. Le sorelle svedesi Sofia e Marta Schörling Högberg, anch’esse nuove miliardarie, hanno un patrimonio stimato di 5,6 miliardi di dollari ciascuna dopo aver ereditato la maggioranza della Melker Schörling AB, la società di investimenti fondata dal loro defunto padre, Melker Schörling, morto l’anno scorso.
All’ottava posizione di questa singolare classifica di miliardari che hanno ereditato la loro fortuna c’è anche l’italiano Giovanni Ferrero con una quota stimata del 75% dell’omonima azienda dolciaria di famiglia dopo la morte del padre, Michele Ferrero, nel 2015. Il Gruppo Ferrero fu fondato nel 1946 dopo che suo nonno, Pietro Ferrero, inventò la crema di nocciole che sarebbe diventata nota come Nutella.
L’erede del cioccolato di seconda generazione è diventato co-Ceo dell’azienda all’età di 32 anni insieme al defunto fratello Pietro, morto nel 2011 e l’ha guidata per due decenni prima di dimettersi nel 2017. E’ ancora presidente esecutivo del Gruppo Ferrero, all’età di 59 anni il suo patrimonio netto è di 43,8 miliardi di dollari.