Continua il calo sulle quotazioni dei futures del petrolio greggio in vista della riunione cruciale dell’OPEC prevista a giugno. Il petrolio greggio statunitense e il benchmark globale, il Brent sono scesi di oltre il 2% durante la settimana.
Secondo i dati della Energy Information Administration, la scorsa settimana le scorte commerciali di petrolio greggio degli Stati Uniti hanno registrato un aumento a sorpresa di 1,8 milioni di barili invece del calo previsto dagli analisti per 2,5 milioni di barili. I prezzi in calo non sembrano ricalcare lo sviluppo delle tensioni geopolitiche ma puntano di più verso i grandi appuntamenti del settore, in particolare quelli dell’OPEC+.
L’OPEC e i suoi alleati, guidati dalla Russia, terranno un incontro alla fine della settimana per rivedere la politica di produzione: attualmente il gruppo preferisce una serie di tagli (2,2 milioni di barili al giorno), il che ha permesso ai prezzi di restare forti.
Questa settimana, invece, le scorte di greggio in USA sono inaspettatamente cresciute. Stando ai dati dell’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, si è visto un aumento di 1,8 milioni di barili a 458,8 MBG, contro attese per un decremento di 2,4 milioni. Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 1 milione a 368,8 MBG.
Rimbalza, invece, il gas naturale con quotazioni a 33 euro dopo la notizia di un possibile blocco di forniture da parte della Russia.
I contratti future sul mese di giugno vedono un aumento del 3,14% a 34,04 euro al MWh.