Dopo la Commissione europea e Confindustria, tra le altre le buone performances dell’economia italiana nel primo trimestre 2024 convincono anche la società di consulenza Prometeia, che nel suo ultimo rapporto premia il Pil italiano con una rivisitazione delle stime al rialzo. Le sue previsioni di crescita del Pil per l’anno in corso dallo 0,7% salgono allo 0,8% nonostante mantenga alta l’attenzione per l’andamento dei conti pubblici.
A convincere la società di consulenza sono state le stime preliminari dell’Istat per il primo trimestre che hanno superato le aspettative spinte da un ulteriore aumento degli investimenti nell’edilizia.
«La crescita del PIL nei prossimi trimestri sarà influenzata dalla fine dell’incentivo Superbonus al 110%, il cui effetto negativo sarà mitigato solo parzialmente dalla spesa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha spiegato Prometeia nel suo rapporto – Nonostante il calo dell’inflazione e un mercato del lavoro forte, prevediamo una stagnazione dei consumi delle famiglie nel 2024, a causa dell’erosione della ricchezza finanziaria reale causata dall’inflazione. Inoltre, le perdite di potere d’acquisto vengono compensate solo parzialmente dai recenti rinnovi contrattuali».
Prometeia ha inoltre ricordato che alla fine dell’anno scadranno alcune importanti misure di sgravi fiscali sul reddito da lavoro, il cui rinnovo costerebbe circa 20 miliardi di euro.
«Dato che nel prossimo giugno la Commissione Europea probabilmente attuerà la sua procedura per disavanzo eccessivo (EDP), prevediamo che qualsiasi estensione di queste misure di sollievo sarà parziale e richiederà entrate aggiuntive», sottolinea la società.
Per quel che riguarda invece l’economia mondiale, Prometeia per il primo trimestre del 2024 ha confermato la resilienza delle principali economie mondiali. «Come previsto, nel primo trimestre del 2024, il Pil statunitense ha decelerato su base trimestrale (0,4%, 0,8% nel quarto trimestre del 2023), ma la crescita su base annua è rimasta elevata al 3%. Nel frattempo, nell’area euro, il Pil ha accelerato più del previsto (0,3% t/t, -0,1% nel quarto trimestre del 2023) grazie al miglioramento della crescita in tutti i principali paesi. Il Pil cinese è cresciuto del 5,3% su base annua, sostanzialmente in linea con il quarto trimestre del 2023».
Anche se Prometeia sottolinea che il problema principale resta l’inflazione: negli Stati Uniti, infatti, l’inflazione non si è ridotta come previsto e nell’area dell’euro, sebbene la riduzione sia stata in linea con le aspettative, si sono registrate ampie differenze tra i paesi. In Cina, invece, l’inflazione è rimasta intorno allo zero, suggerendo una persistente debolezza della domanda interna.
«Finora, i prezzi internazionali delle materie prime hanno mostrato una moderata tendenza al ribasso sulla scia della prevista decelerazione globale e nonostante le persistenti elevate tensioni in Medio Oriente e la siccità nel Canale di Panama, che hanno allungato alcune rotte marittime e di conseguenza aumentato i costi di trasporto», fa notare.
«Confermiamo una moderata decelerazione della crescita del PIL globale nel 2024 rispetto al 2023, derivante principalmente dalla prevista decelerazione nelle economie emergenti, inclusa la Cina – conclude Prometeia – In Europa le attuali condizioni di sicurezza nazionale richiedono un profondo ripensamento delle strategie di difesa».