«Per quanto riguarda il commercio estero, sappiamo che le esportazioni dall’Italia verso la Serbia contano circa 2,3 miliardi nel 2023, in crescita rispetto agli anni precedenti, circa un 10% in più rispetto al 2019». Lo ha ricordato il presidente dell’Agenzia Ice, Matteo Zoppas, intervenendo a margine del forum imprenditoriale Italia-Serbia, in corso a Trieste.
«La Serbia è un partner strategico per noi: assieme ad altri Paesi è una porta verso l’Est. Oggi abbiamo portato 140 imprenditori e stiamo organizzando il business matching – ha aggiunto – in programma ci sono almeno 30 incontri particolari in questa sede».
«Il lavoro lo si fa continuamente con i nostri uffici in Serbia. Tra i principali settori di interesse – ha ricordato Zoppas – l’agritech la fa da padrone: dal punto di vista agroalimentare loro sono in un forte sviluppo e diventa punto di riferimento importante per tutte le nostre tecnologie in questo settore».
«In generale – ha osservato Zoppas, riferendosi al processo di adesione dei Balcani all’Ue – per riuscire a entrare nell’Unione europea, questi Paesi devono adattarsi a tutti gli standard produttivi che ci sono in Europa e fare ricorso alle tecnologie fondamentali, dove siamo leader.
Quindi si rivolgono a noi sia per acquistare le tecnologie sia la formazione, approfittano della nostra ricerca e sviluppo. E’ una grandissima opportunità per i nostri imprenditori che riescono non tanto a trasferire il know how ma a vendere quei macchinari e impianti a tutte le produzioni soprattutto oggi che la sostenibilità è un concetto importante e ricercato».
Sempre durante il Forum imprenditoriale Italia-Serbia è intervenuto il ministro per Ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin su un argomento quanto mai spinoso, considerati gli sviluppi della guerra Russia-Ucraina. il gas che l’Italia utilizza proveniente dalla Russia.
«Non abbiamo più difficoltà a chiudere il rapporto di Tarvisio con il gas russo. Ormai la quota di gas russo che arriva in Italia è minimissima non è più essenziale per il nostro Paese – afferma il ministro Pichetto – Siamo riusciti a diversificare i fornitori. Dobbiamo ancora fare molti passi certamente, ma sul fronte della sicurezza possiamo dirci abbastanza tranquilli. Non c’è mai la completa tranquillità: il quadro geopolitico dell’area mediterranea risente di fattori negativi», riferendosi a Gaza, Mar Rosso, Ucraina.