Anche Olli Rehn, capo della Banca di Finlandia e membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, conferma il primo taglio dei tassi a giugno, dichiarando anche che l’inflazione nella regione sta diminuendo in “modo sostenuto”. «Grazie a questo processo disinflazionistico, l’inflazione converge in modo duraturo verso il nostro obiettivo del 2%, e i tempi sono quindi maturi a giugno per allentare la politica monetaria e iniziare a tagliare i tassi», ha spiegato in un discorso pubblicato sul sito web di la banca centrale finlandese.
Chiaramente tutto dipenderà dai dati macro-economici in arrivo. «Ciò ovviamente presuppone che la tendenza disinflazionistica continui e che non si verifichino ulteriori battute d’arresto nella situazione geopolitica e nei prezzi dell’energia», ha specificato.
Il mese scorso l’inflazione complessiva si è attestata al 2,4% e la BCE prevede che oscillerà attorno a questo livello per gran parte di quest’anno, prima di scendere nuovamente nel 2025.
Gli investitori attualmente prevedono fra tre e quattro tagli da parte della BCE quest’anno. Le sue parole arrivano dopo che nell’ultima riunione della banca centrale europea sono stati confermati i tassi al 4,50% per la quinta volta consecutiva.
Ma al di là delle suppposizioni e delle analisi per avere certezza su questo fantomatico taglio bisogna aspettare la prossima riunione di politica monetaria che si terrà il 6 giugno. Siamo agli sgoccioli. Presto sapremo se l’ente si dimostrerà più colomba di quanto è stata finora.