«Si prevede che l’economia tedesca inizi una graduale ripresa trainata dai consumi quest’anno man mano che l’inflazione continua a diminuire per poi accelerare nel corso del prossimo biennio». E’ quanto si legge nel rapporto del Fondo Monetario Internazionale secondo cui con il continuo aumento dei salari reali, si prevede che i consumi privati più elevati guideranno una crescita del Pil reale di circa lo 0,2%, sostenuta anche dalla domanda esterna. Il ritorno alla crescita rafforzerà gradualmente la fiducia, stimolando ulteriormente i consumi nel 2025. Anche gli investimenti privati dovrebbero riprendersi nel 2025 grazie al rafforzamento della domanda e al moderato allentamento della politica monetaria durante il 2024-25. Di conseguenza, la crescita del Pil è prevista accelerare tra l’1% e l’1,5% durante il 2025-26.
Secondo l’ente l’inflazione continuerà a diminuire nel 2024, così come quella di fondo anche se sarà superiore all’inflazione generale, poiché i prezzi dei servizi rimangono sensibili alla robusta crescita dei salari.
Ma permangono sfide a medio termine. «In questo contesto – si legge nel rapporto – le prospettive di crescita a medio termine potrebbero essere rafforzate da un ulteriore aumento degli investimenti pubblici, inclusi quelli per la transizione verde e la digitalizzazione, da misure per compensare il calo della forza lavoro legato all’invecchiamento oltre che da interventi per migliorare l’ambiente finanziario per le start-up e l’innovazione, ridurre la burocrazia e approfondire l’integrazione economica all’interno dell’Europa. Inoltre continuare con politiche prudenti nel settore finanziario è anche fondamentale per contenere i rischi».
Il sistema bancario tedesco e quello assicurativo hanno ulteriormente rafforzato le loro posizioni complessive di capitale e liquidità. Le banche, nel complesso, alla fine del 2023 avevano un coefficiente Cet 1 pari al 17,0% e coefficienti di copertura della liquidità pari a 157% per gli enti significativi e 185% per gli enti meno significativi. Anche il coefficiente di solvibilità mediano per l’intero settore assicurativo è elevato, pari a 330 per cento. «Tuttavia – sottolinea l’Fmi – la redditività bancaria è prevista diminuire a causa dell’aumento dei costi di finanziamento dei depositi, che ridurranno i margini di interesse netti. Inoltre le perdite su crediti stanno aumentando, specialmente nel settore immobiliare commerciale che è stato negativamente influenzato dall’inasprimento monetario e dai cambiamenti strutturali nella domanda di uffici urbani e spazi retail fisici. In questo contesto è necessario mantenere politiche finanziarie prudenti per contenere i rischi».