BHP Group chiede ulteriore proroga per trattare con Anglo American ed acquisirla. Il minatore australiano ha affermato in un comunicato di aver proposto una serie di “misure socioeconomiche” per affrontare le preoccupazioni sulla sua offerta, ma ha aggiunto che è necessario più tempo per le discussioni. Anglo American ha rifiutato una terza proposta di acquisizione da parte del rivale BHP Group ma la partita non è ancora chiusa. Le due parti, infatti, hanno deciso di prorogare la scadenza dei colloqui di una settimana.
L’offerta valuta la società a 38,6 miliardi di sterline (49,2 miliardi di dollari). Il deal fa parte di uno sforzo per creare un colosso minerario del rame e sfruttare il ruolo fondamentale del metallo di base nella transizione energetica verde.
Secondo un’analisi di Reuters una combinazione delle aziende formerebbe un colosso nell’estrazione del rame e il più grande attore mondiale nel settore, che fornirebbe il 10% della produzione globale. Bhp è interessata a ottenere le attività globali del gruppo nel settore del rame, tra cui le operazioni in Cile e Perù. Anglo American ha infatti un’enorme attività nel settore del rame con sede in Sud America e un obiettivo di produzione per il metallo compreso tra 730.000 e 790.000 tonnellate nel 2024. Ciò si confronta con un obiettivo di produzione di rame compreso tra 1,7 milioni e 1,9 milioni per BHP nello stesso periodo.
Ma Anglo American dice un altro no, rispondendo che il suo consiglio “ha concluso all’unanimità che non vi è alcuna base per un’ulteriore proroga della scadenza”. Insomma pare che questo matrimonio non s’ha proprio da fare. Che sia l’ora che BHP si metta l’anima in pace?