Sale la fiducia dei consumatori in Italia, mentre scende quella delle imprese. Secondo i calcoli dell’Istat l’indice del clima di fiducia dei consumatori sale a maggio da 95,2 a 96,4 punti, mentre l’indicatore composito di fiducia delle imprese scende da 95,8 a 95,1.
Sul fronte dei consumatori si evidenziano, nel complesso, dinamiche positive sintetizzate dalle variazioni dei quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico e quello futuro registrano gli aumenti più marcati, passando, rispettivamente, da 99,4 a 101,9 e da 93,9 a 95,7; il clima personale sale da 93,7 a 94,4 e quello corrente passa da 96,2 a 97,0.
«Dati altalenanti. Dopo il calo di marzo e aprile si torna al livello di gennaio, 96,4, lievemente inferiore a quello di marzo, pari a 96,5. Anche analizzando le componenti, l’andamento è discordante. Se c’è un logico e scontato miglioramento rispetto ai pessimi dati di aprile, nel confronto con marzo o con gennaio i dati divaricano: migliora il giudizio sulla situazione economica dell’Italia, ma peggiorano le attese – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Oscillanti anche i dati sulla situazione economica della famiglia. Se rispetto a marzo migliora il giudizio, peggiorano le attese Insomma, l’aspetto negativo è che le famiglie non vedono un futuro roseo né per loro né per l’Italia».
Il ribasso della fiducia del settore costruzioni, registrato a maggio dall’Istat, porta l’indice del comparto ai minimi dal novembre 2022. E’ quanto si legge nel comunicato dell’istituto secondo cui il peggioramento del settore, assieme a quello dei servizi di mercato, porta in calo l’indice complessivo delle imprese che mette a segno il secondo ribasso consecutivo “assestandosi sul valore più basso da novembre 2023″.