Secondo quanto dichiarato dalla Commissione europea sebbene l’inflazione continuerà presumibilmente la sua discesa verso l’obiettivo di medio termine del 2% fissata dalla Banca centrale europea, non bisogna escludere che “alcuni fattori potrebbero tuttavia rallentare il processo di disinflazione”.
Questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunto il responsabile della dg Affari economici Maarten Verwey nell’editoriale dell’ultimo bollettino trimestrale sull’area euro. Nel testo, infatti, si legge che “nonostante la rigidità del mercato del lavoro e la crescita dei salari nominali siano moderati, la crescita dei salari reali è destinata a continuare”.
Ma se da un lato è confermato l’assorbimento degli aumenti salariali da parte degli incrementi di produttività, dall’altro si ricorda che questo trend non è una certezza. Anche perché alcune voci del paniere di riferimento, soprattutto quella riguardante i servizi, “l’inflazione mostra una notevole vischiosità”.