Quale legame può esserci tra Warren Buffett e la sicurezza informatica? Semplice: il rischio di “enormi perdite” in un mercato assicurativo in forte espansione.
Come è noto, il portafoglio di Warren Buffett è caratterizzato da una fitta presenza di titoli assicurativi. Per questo motivo il guru di Omaha e il massimo dirigente assicurativo di Berkshire Hathaway, Ajit Jain, hanno recentemente messo in guardia dal rischio di “enormi perdite” nelle assicurazioni per la sicurezza. L’assicurazione informatica, sebbene attualmente redditizia e spesso considerata “un prodotto molto di moda”, presenta ancora troppe incognite e rischi.
Stando ai dati di Fitch Ratings, Berkshire Hathaway è il sesto maggiore emittente di polizze di sicurezza informatica negli Stati Uniti, ma quello focalizzato sulla Rete è ancora un mercato piccolo, anche se in rapida crescita, che costituisce solo l’1% di tutte le polizze stipulate. Poiché il settore della sicurezza informatica è così piccolo, offre alle compagnie assicurative la libertà di implementare varie politiche per vedere cosa funziona e cosa no, senza un’enorme quantità di esposizione.
A prescindere dai dubbi di Buffett l’assicurazione informatica aiuta a rendere l’intero ecosistema più sicuro, secondo Steve Griffin, co-fondatore di L3 Networks, un fornitore di servizi specializzato in sicurezza informatica. Le politiche richiedono che le aziende aderiscano a determinati standard informatici per ottenere la copertura, e più aziende si iscrivono alla copertura, più sicuro diventa l’intero sistema. E se un’azienda sa che le verrà negata una richiesta se non dispone di alcune misure di sicurezza informatica di base, ciò funge da incentivo a metterle in atto.