L’attività manifatturiera in Thailandia è aumentata a maggio, rimbalzando da una contrazione del mese precedente, secondo quanto ha dichiarato S&P in un rapporto pubblicato oggi. In particolare il dato è migliorato a 50,3 lo scorso mese dai 48,6 punti di aprile. Le letture superiori a 50 punti indicano un’espansione dell’attività, mentre quelle inferiori a 50 segnalano una contrazione.
L’aumento della produzione è stato il più rapido dall’agosto 2023 e il volume dei nuovi ordini si è stabilizzato. Inoltre, le aziende hanno ampliato la loro forza lavoro e l’attività di acquisto durante il mese. Nel frattempo le pressioni inflazionistiche sono rimaste al di sotto delle loro medie di lungo periodo, sia con l’indice dei prezzi di ingresso che con quello dei prezzi di uscita.
Guardando al futuro i produttori thailandesi sono rimasti favorevoli all’aumento della produzione nei prossimi 12 mesi, ha osservato S&P.
Nel 2020 la seconda economia più grande del sud-est asiatico è entrata in una grave recessione a causa della pandemia. In quell’anno il PIL è sceso del 6,1%: la più grande contrazione della Thailandia dalla crisi finanziaria asiatica. Ora la crescita economica sarà stimolata da un’industria turistica in ripresa e dal miglioramento dei consumi privati. Per la Thailandia il turismo è un settore molto importante. Esso contribuisce a circa il 20% del PIL con un record di 39 milioni di turisti internazionali che hanno visitato il Paese nel 2019, prima dell’inizio di COVID-19. Questi flussi hanno portato all’economia 64 miliardi di dollari.