L’attività del settore privato sudafricano è cresciuta nel mese di maggio grazie alla stabilizzazione dei volumi dei nuovi ordini e al miglioramento della fiducia delle imprese. In particolare l’indice S&P Global South Africa Purchasing Managers’ Index (PMI) è salito leggermente a 50,4 a maggio da 50,3 ad aprile, risultando, anche se di poco, sopra la soglia critica dei 50 punti che fa da spartacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
«Le aziende sembravano dare priorità alla creazione di scorte in previsione di una ripresa delle vendite, soprattutto perché anche altri fattori economici, come le condizioni della catena di approvvigionamento e i distacchi di carico (tagli di corrente) si stanno stabilizzando – ha dichiarato David Owen, economista senior di S&P Global Market Intelligence. – Molte aziende sono fiduciose che la domanda inizierà a riprendersi dopo le elezioni del 29 maggio».
Il Sud Africa è l’economia più grande e avanzata dell’Africa subsahariana, sostenuta da una ricchezza di risorse naturali e da una base industriale diversificata, ma deve far fronte a vincoli strutturali persistenti, come l’elevata disoccupazione, le carenze di energia elettrica, il pessimo stato di diverse infrastrutture necessarie come il sistema idrico, ferroviario e portuale.
Nel 2023, analisti internazionali prevedono che il PIL cresca solo dello 0,5%, anche a causa dei limiti causati dal prolungato razionamento di energia elettrica, e continuerà ad essere tiepida anche nel 2024 e 2025, risentendo dei vincoli fiscali, della lentezza dei progressi nelle riforme a sostegno della crescita e della bassa produttività del lavoro. È però previsto che il Paese riprenderà una crescita più sostenuta nel 2026-27.