Nel 2021 nasce Pedroni Race, una startup innovativa fondata con l’obiettivo di sfruttare le competenze e l’esperienza di Michele Pedroni, campione italiano di downhill e co-founder. L’azienda progetta, produce e commercializza telai in fibra di carbonio per il mercato gravity, di cui fanno parte il downhill e l’enduro, due settori della mountain bike. A raccontarcelo è stato Stefano Giussani, fondatore.
I punti di forza della giovane realtà sono principalmente tre: il Made in Italy, il background di Michele Pedroni, e la capacità della laminazione del carbonio. I prodotti di Pedroni Race sono al 100% italiani e fatti in casa grazie all’allestimento di un laboratorio di laminazione di carbonio a Reggio Emilia, la motor valley per eccellenza. Il fatto di costruire telai in casa garantisce una maggiore compattazione del carbonio ed una maggiore qualità del materiale, dando quindi di conseguenza garanzie sul prodotto stesso, cosa che non sempre i materiali d’importazione sono in grado di fare. Il pubblico che serve la startup è infatti quello di appassionati, di gente che vive per la bicicletta, e che quindi ha bisogno di una maggiore garanzia perché scommette sulla sua vita lanciandosi giù dalle montagne: serve quindi un mezzo giusto e adatto. Per la produzione si parte da uno stampo per la laminazione e poi si passa alla cottura in autoclave: una tecnica non ovvia, fatta totalmente all’interno dell’azienda. Per quanto riguarda le competenze di Michele Pedroni, sono conoscenze altissime (comprendenti anche la costruzione di biciclette) derivanti dal suo enorme background di gare. Quelle della Pedroni Race sono quindi competenze specifiche e totali perché sono progettuali, tecniche e costruttive: saper laminare il carbonio è un’abilità che si è persa sia in Italia che in Europa perché negli ultimi anni tutti i telai vengono importati dalla Cina e da Taiwan. Saper fare questo lavoro direttamente in casa è quindi molto raro, anche se ormai far fare un telaio d’importazione è complesso sia dal punto di vista logistico che da quello dei costi.
La startup però non si occupa soltanto di questo: il primo obiettivo era arrivare e lavorare nel mondo del ciclismo, ma l’idea era anche quella di usare queste competenze per servire altri mercati, tra cui quello aeronautico. Negli ultimi decenni, sta infatti crescendo la richiesta di carbonio e di compositi in molti ambiti ed è per questo che Pedroni Race segue anche i settori dell’automotive, dell’automazione industriale e dell’aeronautica, tutti rami che utilizzano il carbonio in maniera intensa e continuativa.
La presenza dell’azienda non si limita al territorio nazionale, questa infatti opera anche all’estero soprattutto nel mondo dei compositi nel quale, al momento, ha più clienti all’estero che in Italia. Quello di Pedroni Race è un mondo tutto da scoprire, il luogo in cui la passione si trova in prima linea.