L’inflazione messicana è stata inferiore a tutte le previsioni il mese scorso, probabilmente mantenendo in gioco un taglio del tasso di interesse in occasione della riunione di politica monetaria di giugno della banca centrale.
In particolare i prezzi al consumo sono aumentati del 4,69% su base annua, ha riferito oggi l’Istituto nazionale di statistica, al di sotto della stima mediana del 4,82% degli analisti in un sondaggio di Bloomberg.
Le misure dell’inflazione core sono rallentate al 4,21%, il livello più basso dal 2021.
Il Messico è la 14ª economia mondiale e la 2ª dell’America Latina, rinomata per l’industria automobilistica, l’industria manifatturiera, il turismo, l’energia, l’agricoltura e i servizi finanziari. Le imprese che si insediano nel paese possono sfruttare la forza lavoro qualificata e competitiva, i costi contenuti e l’accesso a importanti catene di approvvigionamento. Le risorse minerarie, prima prodotto unicamente d’esportazione mentre ore si stanno sviluppando industrie di lavorazione interna, sono di ingente quantità. Il Messico è infatti il principale produttore di argento mondiale (giacimenti di Pachuca e Parral), ma è ricco anche di oro, piombo, zinco, rame, ferro, antimonio, mercurio, manganese, tungsteno, bismuto, zolfo, fosfati e petrolio.