L’inflazione egiziana ha rallentato al ritmo più lento in un anno e mezzo. In particolare il dato, misurato dall’indice dei prezzi al consumo nelle aree urbane del paese nordafricano, sono cresciuti del 28,1% annuo a maggio, frenando la corsa rispetto al 32,5% del mese precedente. E’ quanto ha dichiarato oggi l’agenzia statale di statistica CAPMAS. Si tratta di un valore inferiore a quanto previsto dagli economisti.
L’Egitto, indebitato all’inverosimile, sta precipitando verso l’abisso finanziario. Il Paese è vittima della crisi economica globale, prima l’emergenza del coronavirus e il conseguente crollo dei proventi del turismo e poi la guerra in Ucraina. Nei fatti, la guerra ha avuto un grande effetto sul più grande importatore di grano al mondo. Russi e ucraini, inoltre, rappresentavano prima della guerra un terzo dei turisti in Egitto. Tuttavia, per la maggioranza degli osservatori, come illustri economisti, il paese è “rimasto intrappolato in un ciclo di prestiti che è diventato insostenibile”.
Il suo debito è pari all’85,6% della sua economia, secondo l’Fmi.