Hunter Biden, figlio del presidente statunitense Joe Biden, è stato condannato per tutti e tre i capi di imputazione che lo vedevano coinvolto nel processo a suo carico. Nello specifico Biden è stato accusato di reati relativi ad una falsa dichiarazione in relazione alla vendita di un’arma da fuoco, al suo acquisto e al possesso di una pistola mentre era consumatore di droghe illegali. Il verdetto arriva meno di un mese dopo che l’avversario del padre, Donald Trump, è stato condannato a New York.
Le accuse di reato riguardano l’ acquisto di una pistola Colt Cobra comprata in un negozio di armi del Delaware nell’ottobre 2018 e per avere la quale ha compilato un documento in cui affermava, mentendo, di non essere consumatore di droghe. È il primo figlio di un presidente degli Stati Uniti in carica ad essere processato in un procedimento penale.
Hunter Biden rischia una pena detentiva massima di 10 anni per due dei reati e una pena massima di cinque anni per il terzo per un totale, qualora la giuria decidesse in tal senso, di 25 anni. Gli avvocati hanno già confermato l’intenzione di ricorrere in appello. Resta aperto, poi, quello fiscale dal momento che Hunter è accusato, in un altro procedimento che potrebbe aver luogo a settembre, di non aver pagato tasse per l’equivalente di 1,4 milioni di dollari.
Il presidente Biden aveva dichiarato nei giorni scorsi che non avrebbe concesso la grazia al figlio in caso di condanna. «Come ho detto anche la scorsa settimana, accetterò l’esito di questo caso e continuerò a rispettare il processo giudiziario mentre Hunter presenterà un appello. Jill e io saremo sempre lì per Hunter e il resto della nostra famiglia con il nostro amore e sostegno. Niente potrà mai cambiare questo».