Tesla potrebbe essere colpita con una serie di dazi ad hoc (l’azienda avrebbe chiesto di rivedere le sue tariffe al ribasso) per le proprie auto. Da ricordare l’intensa collaborazione con le industrie di produzione cinesi ma anche i sussidi che sembra aver ricevuto dal governo centrale di Pechino. Infatti Shanghai, in Cina, ospita uno dei più grandi impianti di produzione di Tesla che nel solo 2023 ha permesso la nascita di 947.000 veicoli di cui 600.000 destinati al mercato cinese.
Recentemente Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX e Tesla e proprietario di X, dopo aver chiesto a gran voce l’adozione di tariffe extra per difendersi dall’invasione dei veicoli cinesi, ha invertito la rotta dichiarandosi contrario ad ogni tipo di strategia protezionistica.
I dazi provvisori decisi oggi dall’Unione Europea entreranno in vigore dal 4 luglio se l’UE non raggiungerà una soluzione con le autorità cinesi e quattro mesi dopo entrano in vigore le cosiddette “misure definitive”. In questa fase Tesla potrebbe essere oggetto di dazi appositamente elaborati.