Secondo quanto dichiarato dall’azienda «Stellantis crede nella concorrenza libera e leale in un ambiente commerciale mondiale e non sostiene misure che contribuiscono alla frammentazione del mondo». Il riferimento è alla decisione dell’Unione europea di imporre dazi alle case automobilistiche cinesi.
«Stellantis studierà l’annuncio odierno che si concretizzerà al più tardi il 4 luglio 2024, quando la Commissione pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale un regolamento che spiegherà nel dettaglio le conclusioni provvisorie che hanno portato al livello dei dazi. In questo contesto, Stellantis farà leva sui suoi vantaggi competitivi unici.».
Nello specifico alla «joint venture 51/49 con Leapmotor, che detiene i diritti di produzione di Leapmotor al di fuori della Cina e che potrebbe beneficiare dell’impronta diversificata di Stellantis in Europa. In secondo luogo, la Citroen e-C3 prodotta in Europa, il cui prezzo parte da 20.000 euro per un veicolo elettrico puro, in grado di competere con i prodotti cinesi».
Da Stellantis, infine si sottolinea l’agilità dell’azienda «nell’adattarsi e nel trarre vantaggio da qualsiasi scenario e l’annuncio di oggi delle tariffe non scoraggerà la nostra strategia complessiva nei confronti di Leapmotor in Europa, poichè abbiamo tenuto conto di questo potenziale sviluppo».
Il CEO del gruppo, Carlos Tavares a fine maggio, durante una conferenza degli investitori di Bernstein, aveva dichiarato «Non siamo in corsa per passare ai veicoli elettrici, ma per tagliare i costi dei veicoli elettrici».
I tagli si riferiscono al piano aziendale che mira ad aumentare i profitti e raddoppiare i ricavi fino a 300 miliardi di euro entro il 2030. Inoltre è previsto anche il raggiungimento di un utile operativo rettificato superiore al 12% e un free cash flow industriale di oltre 20 miliardi di euro.