La Federal Reserve ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse confermando le previsioni degli analisti. La banca centrale USA ha confermato la volontà di un solo ulteriore intervento entro la fine dell’anno, un cambio rispetto alle tre riduzioni previste a marzo.
Per quanto riguarda le previsioni, invece, i dati indicano solo un leggero ottimismo sul possibile ritorno al target del 2% ipotizzato dalla Fed.
«L’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno, ma rimane elevata» si legge nel comunicato. «Negli ultimi mesi, ci sono stati ulteriori modesti progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2% del Comitato». I dati sull’inflazione si sono dimostrati particolarmente resilienti e hanno creato dubbi ai banchieri centrali.
Per il periodo fino al 2025, il comitato prevede ora cinque tagli totali pari a 1,25 punti percentuali, in calo rispetto ai sei di marzo.
Nel Riepilogo delle proiezioni economiche del FOMC, i partecipanti hanno alzato le loro prospettive sull’inflazione per il 2024 al 2,6%, o al 2,8% al netto delle voci riguardanti cibo ed energia.
Nel primo pomeriggio (ora italiana) il Bureau of Labor Statistics ha pubblicato l’indice dei prezzi al consumo per maggio. Il rapporto ha mostrato che l’inflazione è rimasta stabile da un mese all’altro mentre il tasso annuo è sceso rispetto al tasso di aprile al 3,3%.
Questo valore è ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed, ma anche notevolmente al di sotto del picco di poco più del 9% osservato quasi due anni fa. I dati core, esclusi i prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia, erano rispettivamente allo 0,2% e al 3,4%.