La dichiarazione finale del G7 ha fissato i suoi punti principali, punti che prevedono la regolamentazione dei rapporti con la Cina, abbandono del gas russo, un uso responsabile dell’intelligenza artificiale e tassazione internazionale equa.
«Il Partenariato del G7 per le infrastrutture e gli investimenti globali, comprese iniziative come il Global Gateway Ue, offre un quadro che utilizzeremo per promuovere la nostra visione di infrastrutture sostenibili, resilienti ed economicamente sostenibili in Africa, sostenute da una selezione trasparente di progetti, appalti, e finanza. In questo senso, accogliamo con favore il Piano Mattei per l’Africa lanciato dall’Italia».
Nel testo è anche specificato che sebbene non si intenda ostacolare Pechino e il suo sviluppo resta la preoccupazione per politiche che «stanno portando a ricadute globali e distorsioni del mercato» e per questo motivo si chiede alla Cina «di astenersi dall’adottare misure di controllo delle esportazioni, in particolare di minerali critici, che potrebbero portare a significativi malfunzionamenti della catena di approvvigionamento globale».
Inoltre il G7 «resta impegnato a rafforzare il sistema di commercio internazionale multilaterale regolato» e ad «implementare un sistema di tassazione internazionale più stabile e giusto, adatto al ventunesimo secolo» a «sviluppare la cooperazione internazionale sui temi fiscali a partire dai risultati già raggiunti, con la più ampia partecipazione dei paesi sviluppati ed in via di sviluppo».