Intelligenza artificiale, questa sconosciuta o quasi. La disruption portata avanti dall’avvento dell’AI, in particolare di quella generativa, deve essere ancora metabolizzata dagli italiani.
Più del 58% dei nostri connazionali, infatti, non ha ancora un’idea chiara di cosa sia effettivamente l’AI. Una percentuale che sale addirittura al 71% tra i Boomer, e cala con il diminuire dell’età, il 63% della Gen X, il 51% dei Millennial e il 45% della Gen Z. Ciononostante, c’è un clima di fiducia generale nei confronti di questa tecnologia.
Ad analizzare il rapporto tra italiani e intelligenza artificiale è il nuovo Trend Radar di Human Highway, realizzato in collaborazione con Samsung e che fotografa ogni anno il rapporto dei nostri connazionali con i nuovi trend digitali. In base al rapporto, presentato in occasione dell’evento Samsung AI Days, il 65% degli italiani ritiene che l’intelligenza artificiale migliorerà la nostra vita.
L’AI viene percepita come un’innovazione in grado di semplificare l’uso della tecnologia nella vita quotidiana dall’84% delle persone, uno strumento che diventerà presto un alleato di tutti i giorni (79%) grazie alla possibilità che ogni dispositivo avrà di rispondere alle necessità del singolo utente e un aiuto concreto a rendere la nostra vita più sostenibile perché ci supporterà nel ridurre i consumi energetici (71%).
A proposito di consumi, un vero punto di forza dell’AI secondo gli italiani è il risparmio sotto diversi punti di vista: il risparmio di tempo, per il 48% degli intervistati, il risparmio di risorse – lo indica il 35% del campione – e il risparmio energetico per il 32%.
Il Trend Radar rivela che solo 1 Italiano su 4 dichiara di non utilizzare l’AI nella produttività quotidiana legata a studio o lavoro. Ricerca di informazioni su temi poco conosciuti, gestione/rielaborazione di informazioni e creazione di contenuti testuali e multimediali sono le operazioni più frequenti rispettivamente per il 32%, 25%, 24% degli intervistati. Circa il 33% indica inoltre l’AI come supporto fondamentale per le traduzioni.
Ci sono differenze notevoli a livello generazionale: se solo l’11% della Gen Z dichiara di non utilizzare AI nella produttività quotidiana, la percentuale sale al 21% dei Millennial, al 32% della Gen X e il 37% circa dei Boomer. Quasi un rispondente su due della Gen Z utilizza l’AI per cercare informazioni su temi poco conosciuti, il 35% nella gestione e rielaborazione di informazioni, il 24% per rivedere documenti, il 20% per la scrittura delle mail.
Solo il 20% non utilizza l’AI per l’intrattenimento e relazioni sociali. Dai risultati del Trend Radar emerge che oltre il 26% del campione ritiene che l’AI svolga un ruolo sempre più centrale nel tempo libero, per godere maggiormente delle proprie passioni quali musica, viaggio, Tv, streaming, podcast e gaming. Chi la utilizza, la ritiene utile per l’apprendimento delle lingue (28%) la gestione dell’agenda (27%), seguite dall’intrattenimento televisivo (23%) e musicale (21%) in particolare per i suggerimenti di contenuti personalizzati.
In tema di viaggi, invece, indagato all’interno della survey, solo il 15% del campione dichiara di non utilizzare l’AI. L’utilizzo maggiore viene fatto per le traduzioni simultanee (38%), la ricerca di informazioni utili sul luogo di destinazione (33%) e la pianificazione (26%). A guidare questa tendenza sono i Boomer con il 41% degli intervistati. In generale, infatti, l’utilizzo dell’AI legata ai viaggi aumenta con l’età, un aiuto per chi non conosce le lingue ma ama viaggiare.
Secondo gli Italiani, i device su cui l’intelligenza artificiale può raggiungere i massimi livelli di aiuto personalizzato sono, nell’ordine, gli smartphone (54%), i laptop (44%), gli elettrodomestici (27%), le Smart Tv (17%), gli smartwatch (11%) e i tablet (7%). Smartphone e laptop sono considerati i due device su cui l’AI ha maggiore impatto per la GenZ (55% circa).
Il laptop, invece, è il device che più può beneficiare dell’AI secondo il 49% dei Boomer (vs. 47% dello smartphone). I Millennial identificano nelle Smart Tv i dispositivi in cui l’intelligenza artificiale può raggiungere i suoi massimi livelli di aiuto personalizzato all’utente (19% del campione vs il 14% degli appartenenti alla GenZ). Gli elettrodomestici invece raggiungono il picco con la GenX (28%).
Entrando nel dettaglio degli elettrodomestici, quelli secondo gli Italiani su cui l’intelligenza artificiale può raggiungere i massimi livelli di aiuto personalizzato sono i robot per le pulizie (49%), le lavatrici (32%), i frigoriferi (29%), le lavastoviglie (17%) e i forni(16%).