Continua la travagliata vita del Ponte sullo Stretto, una vita travagliata ancora prima di nascere. Infatti un centinaio di persone (104 per la precisione) hanno depositata un ricorso alla sezione imprese del tribunale di Roma, contro la Stretto di Messina spa.
La richiesta fatta ai giudici è quella di accertare la responsabilità e il danno causato per la violazione del dovere di diligenza, correttezza e buona fede derivante dalla realizzazione di un’opera come il ponte sullo Stretto che secondo quanto sostenuto non avrebbe alcun reale interesse strategico e presenterebbe difficoltà di realizzazione ambientali, strutturali ed economiche.
Il collegio di difesa sottolinea che «Questo ricorso mira ad accertare e dichiarare ammissibile e fondata l’azione inibitoria collettiva proposta. Vogliamo, così, ottenere la cessazione immediata da parte della società Stretto di Messina, di ogni atto o comportamento pregiudizievole dei diritti e degli interessi collettivi e diffusi e giuridicamente protetti, di ogni attività tendente all’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo, di ogni comportamento relativo al riavvio dell’attività di progettazione dell’opera e, per l’effetto, ordinare la cessazione immediata di ogni attività negoziale, della stipula di atti aggiuntivi, unilaterali e contrattuali, onerosi e non e di ogni deliberazione del CdA, di ogni atto o documento prodotto nel procedimento innanzi alla Commissione Via Vas e alla Conferenza dei servizi e ordinare la cessazione di ogni attività connessa e conseguente idonea a reiterare la condotta pregiudizievole degli interessi collettivi e omogenei meritevoli di tutela e vietarne la reiterazione. Adesso, dopo il deposito del ricorso, attendiamo la data di fissazione dell’udienza».