Risulta in calo la produzione industriale del Qatar. Il dato ha visto ad aprile una diminuzione del 3,1 per cento su base mensile e del 5,9 per cento su base annua. E’ quanto emerge dai dati diffusi dal Consiglio nazionale di pianificazione. In particolare, l’indice minerario ed estrattivo è calato su base mensile del 3,3% per quanto riguarda l’estrazione di greggio e gas naturale e del 5,7% in altri settori minerari ed estrattivi. Di contro si è registrato un aumento del 4,2 per cento nella produzione di bevande, dell’1,2 per cento dei prodotti raffinati e dello 0,3 per cento dei prodotti in gomma e plastica.
Dal punto di vista macroeconomico, il Qatar si attesta tra i paesi con il PIL pro-capite più elevato al mondo, occupando la 4ª posizione secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale per il 2023, con un valore di USD $ 89.417. A titolo di confronto, l’Italia si colloca al 38º posto in questa classifica. Con una posizione di rilievo tra le economie del Medio Oriente, il Qatar vanta uno dei più alti redditi pro-capite a livello globale. L’economia in continua espansione, i massicci investimenti infrastrutturali e le politiche favorevoli agli investimenti esteri rendono il paese del Golfo una scelta strategica per le imprese italiane che mirano all’espansione internazionale.
Nonostante gli idrocarburi rappresentino ancora una parte significativa dell’economia, il Qatar ha avviato un decisivo processo di riduzione della dipendenza dalle risorse energetiche fossili. In risposta alla dipendenza storica dalle entrate petrolifere, infatti, il Paese ha adottato la Qatar National Vision 2030, un ambizioso programma di sviluppo economico che mira a promuovere la diversificazione e la crescita economica. Tale strategia si concretizza attraverso politiche di sviluppo di ampi piani infrastrutturali, riforme settoriali, maggiori investimenti diretti, con il fine di creare opportunità in settori diversificati quali industria, infrastrutture, energia rinnovabile, turismo, sanità, agricoltura e finanza.