Cresce l’energia solare. Anzi corre, smentendo quindi le voci che vorrebbero la transizione energetica un fallimento. Le critiche sono arrivate, come prevedibile, dai rappresentanti delle industrie dei combustibili fossili i quali hanno sostenuto che le energie rinnovabili rappresentano ancora una frazione minima della produzione di energia nonostante decenni di investimenti. Inoltre, stando alla loro tesi, erano soggette a elementi come il sole ed il vento, che non sempre garantivano un’azione efficace per la produzione.
A dare la spinta per il potenziamento dell’uso sul solare è la domanda di energia pulita proveniente dalle big tech che chiedono risorse per i loro data center.
Una domanda che presuppone non solo un’energia priva di carbonio ma anche abbastanza potente da reggere apparecchiature imponenti.
Per questo le previsioni parlano di una crescita che potrebbe superare anche il gas naturale nel solo mercato statunitense per quanto riguarda il numero di centrali elettriche aggiunte.
Ma le energie rinnovabili si trovano ad affrontare un enorme collo di bottiglia per connettersi alla rete mentre la costruzione di linee di trasmissione per sostenere la crescita rappresenta una grande sfida.
Inoltre sono necessarie batterie più economiche per aumentare l’energia rinnovabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
In realtà il solare è ancora una parte relativamente piccola della produzione energetica statunitense (3,9% del mix energetico contro il 43% del gas naturale, secondo l’ Energy Information Administration) e paradossalmente ha problemi nell’interagire con la rete elettrica obsoleta che caratterizza gli USA.
Ma i leader del settore dell’energia pulita sostengono che il settore sta raggiungendo un punto di svolta, in particolare per quanto riguarda le grandi aziende tecnologiche come Amazon e Microsoft, senza dimenticare Meta e Google che da sola ha rappresentato il 40% della domanda di grandi progetti solari su larga scala negli Stati Uniti negli ultimi cinque anni. La domanda rinnovabile di queste aziende, tutte impegnate a garantire energia pulita al 100%, è destinata a crescere: secondo UBS, l’uso dell’intelligenza artificiale per una ricerca su Google richiede 10 volte più elettricità rispetto alla classica query.