La Cina si doterà presto di un fondo di salvataggio per banche in difficoltà, con l’obiettivo di prevenire una crisi finanziaria innescata dal crollo del mercato immobiliare. Lo racconta oggi Nikkei Asia. Il settore è stato storicamente il fondamento dell’economia del paese, rappresentando un’ampia quota del prodotto interno lordo. L’industria è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni, alimentata dal debito. Ma questi debiti hanno pesato sui bilanci, portando al default i principali costruttori. Aziende come Country Garden ed Evergrande hanno faticato a ripagare i propri debiti e sono ora coinvolte in lunghi processi di ristrutturazione del debito.
Il governo guidato di Xi Jinping è preoccupato per la diffusione dei rischi legati al finanziamento immobiliare, basti pensare che nel 2023 le banche cinesi denunciavano prestiti in sofferenza per 3mila miliardi di yuan (386,2 miliardi di euro).
Ecco allora che il fondo raccoglierà denaro principalmente dalle aziende del settore finanziario e alla fine deterrà centinaia di miliardi di yuan (decine di miliardi di euro). In caso di emergenza, la Banca del popolo cinese sarà in grado di espandere il fondo fornendo prestiti a basso interesse.
Un disegno di legge che definisce come questo nuovo fondo raccoglierà e distribuirà i contributi sarà discusso domani dal Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo e si prevede che venga promulgato entro la fine dell’anno.