La Fed e la BCE potrebbero tagliare i tassi di interesse a settembre grazie a dati chiave che stanno fornendo ulteriori segnali di un raffreddamento dell’inflazione negli Stati Uniti e nella zona euro. Ad affermarlo è Andrew Sheets, amministratore delegato e responsabile della strategia cross-asset della banca che ha voluto sottolineare l’ottimismo della banca sulla prospettiva di doppi tagli, in Europa e in USA, soprattutto dopo la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo e dei dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti e in Europa.
«Pensiamo che i dati che la BCE vedrà entro settembre indicano che l’inflazione [sta] continuando a moderarsi. E penso che per la Fed, l’inflazione stia continuando a scendere»
Le due banche centrali hanno mostrato segnali di divergenza nella politica monetaria all’inizio di questo mese. Infatti la BCE è stata la prima tra le due a scegliere un taglio dei tassi di interesse in quasi cinque anni, raffreddando però gli entusiasmi sulle prossime mosse future. mentre la Fed ha preferito rimandare attendendo prove più chiare e definitive sul trend dell’inflazione.
«È comprensibile che queste banche centrali non vogliano impegnarsi anticipatamente. Non vogliono sembrare eccessivamente compiacenti riguardo ai rischi di inflazione», ha affermato Sheets.