In Australia, da luglio le sigarette elettroniche potranno essere vendute solo nelle farmacie. Ad annunciarlo il ministro della Sanità, Mark Butler, secondo cui «le cosiddette e-cig sono un nemico della salute pubblica, e i negozi di tabacco e i minimarket che continueranno a venderle potrebbero essere multati per somme fino a 1,8 milioni di dollari».
Previste condanne fino a sette anni di carcere per i trasgressori.
L’Australia è il primo Paese al mondo ad assumere una decisione del genere. In base alle disposizioni entrate in vigore, le sigarette elettroniche non potranno neanche essere pubblicizzate, né prodotte localmente.
Quelle in vendita, inoltre, potranno essere solo al sapore di tabacco, mentolo o menta: sarà quindi messo al bando il gusto gomma da masticare, particolarmente popolare tra i consumatori più giovani.
Il provvedimento renderà in generale molto più difficile il reperimento delle sigarette elettroniche, poiché molte farmacie si rifiutano di venderle. In taluni casi viene richiesta una ricetta medica.
Butler ha anche annunciato oggi la creazione di un nuovo incarico governativo, quello di commissario per il tabacco illegale e le sigarette elettroniche, che si occuperà di sovrintendere le attività tese a contrastare il contrabbando di sigarette e a operare restrizioni alla vendita di prodotti a base di nicotina.
Secondo il ministro, «le sigarette elettroniche sono uno strumento delle grandi multinazionali del tabacco “per reclutare una nuova generazione di dipendenti dalla nicotina».