In Europa l’Italia sarà contraria a qualsiasi intervento che preveda una nuova tassa sulle emissioni, «a meno che non vi sia una soluzione globale». Lo detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea annuale di Assarmatori a Roma.
«Il voto dell’Italia sarà contrario a qualsiasi intervento che preveda una nuova tassa sulle emissioni. A meno che non ci sia una soluzione globale», ha detto Salvini, segnalando come si vociferi che a Bruxelles si vorrebbe riprendere in mano la direttiva sulla tassazione dell’energia (ETD).
«Non è il momento – ha detto ancora – di imporre nuove tasse a carico delle aziende italiane ed europee. Il 2023 è stato l’anno record mondiale storico di emissioni di CO2, nonostante gli investimenti miliardari – ha segnalato Salvini che appunto ha sottolineato – come mentre l’Europa utilizza risorse per abbattere di poco le emissioni, la Cina e l’India si avviano verso il picco, quindi se la decarbonizzazione è un bene, nello stesso tempo si combatte una battaglia impari e suicida se non si trova una soluzione globale».
Il 2023 è stato un anno record per le emissioni di Co2 nonostante il green deal, investimenti miliardari, con 37 miliardi e mezzo di tonnellate di emissione di Co2 da fossile. L’Europa, grazie ai sacrifici degli imprenditori e dei consumatori, ha subito con gli Ets il maggior onere.
«L’ideologia applicata all’ambiente è un fallimento ambientale, economico, industriale e sociale: penso ad esempio all’automotive. L’Europa è riuscita a tagliate, l’India e la Cina hanno aumentato di più del triplo le emissioni. Stiamo combattendo una battaglia impari e suicida». Così il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sempre nel suo intervento all’assemblea di Assarmatori.
«Il 2030 che dovrebbe essere per noi l’anno di caduta, per la Cina sarà l’anno di maggior emissione. Non possiamo competere ad armi pari. La revisione degli Ets è un dovere: spero che la produzione indistriale non sia un orpello. Possiamo investire sui porti, lenavi, l’intermodalità, il piano logistica, dare dei bonus perché mancano i marittimi. Ma mentre noi sacrifichiamo parte del comparto insdustriale la Cina produce 12 miliardi di euro di Co2. Dobbiamo fermare il ritorno al passato: non è tempo di nuove tasse a carico di imprese italiane ed europee».