Un sindacato dei lavoratori della Samsung Electronics in Corea del Sud ha proclamato uno sciopero dall’8 al 10 luglio, ha dichiarato un rappresentante sindacale, intensificando l’azione sindacale contro l’azienda più preziosa del Paese.
Il sindacato sta valutando quanti lavoratori aderiranno allo sciopero, ha riferito il funzionario all’agenzia Reuters.
Son Woo-mok, leader del sindacato, ha dichiarato che il sindacato vuole un sistema più trasparente per i bonus e i permessi e vuole che l’azienda lo tratti come un partner alla pari.
Il prezzo delle sue azioni non ne è stato influenzato, salendo dello 0,1% nelle contrattazioni mattutine rispetto a un calo dello 0,7% nell’indice dei prezzi di riferimento.
L’adesione ai sindacati è aumentata rapidamente dopo che nel 2020 Samsung si è impegnata a smettere di scoraggiare la crescita dei sindacati.
Secondo quanto hanno riferito a Reuters due analisti, è improbabile che lo sciopero in sé abbia un impatto significativo sulla produzione di chip, poiché la maggior parte della produzione presso il più grande produttore di chip di memoria al mondo è automatizzata.
Ma qualsiasi impatto dipenderà in ultima analisi da quante persone che gestiscono gli impianti di produzione di chip parteciperanno e per quanto tempo, ha affermato il ricercatore senior Kim Yang-Paeng presso il Korea Institute for Industrial Economics and Trade.
«La produzione di chip non può procedere con la sostituzione dei lavoratori se le persone che gestiscono le macchine automatizzate se ne vanno per molto tempo a causa della specificità e della competenza del lavoro», ha affermato Kim.
Il mese scorso, i lavoratori in massa hanno preso le ferie annuali lo stesso giorno in quella che è stata effettivamente la prima azione sindacale del sindacato.
All’epoca, Samsung ha affermato che non vi era alcun impatto sulla produzione o sull’attività aziendale. Gli scioperanti erano impiegati principalmente negli uffici del centro città piuttosto che nei siti di produzione, hanno affermato gli analisti.
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