Il concime biologico per l’economia circolare. È questo il cuore di Almalana, azienda nata nel 2019 a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, che sviluppa concime organico di ultima generazione per l’agricoltura biologica. Ce ne ha parlato il CEO Roberto De Laurentis.
La particolarità del concime di Almalana è quella di essere completamente naturale, composto da soli tre elementi: il compost esausto di fungaia, le piume d’oca scartate e, soprattutto, la lana sucida, ovvero il manto delle pecore tosate. È proprio la lana, come suggerisce il nome dell’azienda, l’anima del progetto.
Un procedimento lento, che presenta diversi vantaggi, come la presenza nella lana di azoto organico a rilascio lento e continuo, che permette di nutrire le piante e il terreno salvaguardandoli. Un metodo ben sintetizzato nel claim di Almalana, “Oggi, il concime di domani”. Inoltre, il processo è completamente naturale: solo occasionalmente si avvale di alcuni additivi come ferro, zinco e potassio calibrati sul terreno per garantirne l’efficienza a lungo termine.
I tre elementi vengono mescolati insieme per giorni e da questi si ritorna alla terra alla quale si aggiungono la lana e le piume micronizzate: un nuovo humus a tutti gli effetti. Da qui si arriva al prodotto commercializzato sottoforma di pellet inodore: è questa la grande novità di Almalana. Un prodotto, soprattutto quello base senza additivi, rivolto a tutta l’agricoltura, dalla coltivazione di piante orticole come cetrioli e pomodori ma anche del tabacco, fino ai campi da golf. Un prodotto dai mille usi, per tutti.
A questo risultato Almalana è arrivata dopo aver condotto a una serie di test che hanno portato al brevetto dell’intero ciclo di produzione. Una cosa piuttosto rara nel mondo dell’agricoltura. Un circolo virtuoso, che parte dalla terra per tornare alla terra.