A maggio i prestiti al settore privato sono diminuiti del 2% rispetto a un anno prima dal -2,2% di aprile. I prestiti alle famiglie si sono ridotti dell’1,1% mentre quelli alle società non finanziarie sono scesi del 3,1%. Lo rileva la Banca d’Italia nel suo ultimo report Banche e moneta.
Sempre a maggio i tassi di interesse sui mutui comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg) sono scesi di cinque centesimi al 4,04% (4,09 in aprile); Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,66% dal 10,59 precedente.
«Bene, prosegue la discesa dei tassi iniziata a dicembre, ma il calo è insoddisfacente. Rallenta, infatti, fortemente la flessione dei tassi, raggiungendo il divario minimo rispetto al mese precedente. Insomma, sembra in fase di esaurimento il percorso virtuoso iniziato alla fine del 2023. Servirebbe un nuovo input da parte della Bce – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, il calo dei tassi significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, scende, rispetto al picco di novembre 2023, di 65 euro al mese, pari a un risparmio su base annua di 780 euro».