La produzione industriale italiana è stata più forte del previsto a maggio, rimbalzando dello 0,5% su mese, dopo un calo dell’1 % registrato ad aprile. Si tratta del primo aumento mensile di quest’anno, secondo i dati diffusi oggi dall’Istat secondo cui gli analisti avevano previsto un aumento mensile dello 0,1% a maggio.
Su base annua la produzione industriale è invece scesa del 3,3% a maggio, il 16° calo annuale consecutivo.
Nei tre mesi fino a maggio la produzione è scesa dell’1,6% rispetto al periodo dicembre-febbraio.
«Una disfatta! Il lieve recupero su base mensile, +0,5%, non è nemmeno sufficiente per compensare il calo registrato nel solo mese di aprile. Su base annua, poi, le industrie sono in caduta libera. Per la 16° volta consecutiva la produzione industriale precipita nei dati tendenziali. Una situazione preoccupante dalla quale si può uscire solo rilanciando l’asfittica domanda interna, ridando capacità di spesa alle famiglie – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Secondo lo studio dell’associazione, se la produzione di maggio 2024, nei dati corretti destagionalizzati, sale dello 0,5% su aprile 2024, nel confronto con gennaio 2023, ossia prima che iniziasse la discesa ininterrotta, è inferiore del 4,7%. Per i beni di consumo il gap è del 5,9%, che diventa addirittura -8,8% per i beni di consumo durevoli. Rispetto a gennaio 2023 non c’è un solo comparto in territorio positivo e il dato peggiore resta quello dei beni di consumo durevoli. Ovvio che se le famiglie faticano ad arrivare a fine mese rinviano l’acquisto di questi prodotti, meno necessari rispetto ad altri».