Risulta in calo l’inflazione negli Usa. I prezzi al consumo sono scesi dello 0,1% a giugno mentre crescono del 3% su anno. Gli economisti intervistati da Dow Jones avevano previsto che la lettura di giugno sarebbe aumentata dello 0,1% mese su mese e del 3,1% anno su anno.
Il CPI di base, escludendo cibo ed energia, è arrivato a un tasso annuale del 3,3%, anch’esso inferiore alle aspettative degli economisti.
Il rapporto di maggio ha mostrato che i prezzi al consumo sono rimasti invariati su base mensile e sono aumentati del 3,3% anno su anno, rispettivamente.
A giugno il tasso di inflazione è sceso al livello più basso degli ultimi tre anni, rafforzando la tesi che la Federal Reserve taglierà i tassi più avanti nel corso dell’anno.
«Il rapporto CPI di giugno conferma la recente tendenza alla moderazione dell’inflazione. Energia e beni hanno entrambi pesato sui risultati dell’IPC, ma la componente dei servizi, più appiccicosa, ha finalmente iniziato a raffreddarsi un po’ – ha commentato Bret Kenwell, US market analyst di eToro. – Se a ciò si aggiunge la recente debolezza del mercato del lavoro, è probabile che la Fed stia preparando un taglio dei tassi, con la prospettiva di settembre che rimane ancora quella più probabile. Gli investitori si aspettavano una buona notizia e l’hanno avuta. Questo potrebbe far pensare a un’ulteriore impulso per l’S&P 500, ma l’indice è salito per sette sessioni consecutive e ha segnato sei record uno dopo l’altro. E’ possibile, quindi, che nel breve termine si verifichino prese di profitto».