Il valore delle piccole e medie imprese italiane ed il loro sviluppo in Europa; la tutela delle imprenditrici per superare l’annoso gap-gender; le misure per incentivare le aziende del Sud e colmare il gap con il Nord, sfruttando una corretta autonomia differenziata. Questi e molti altri i temi affrontati da Sandro Susini, direttore del Centro Studi Conflavoro, intervistato dal nostro direttore editoriale Matteo Vallero negli studi romani di Business24.
Direttore, le Piccole e medie imprese italiane, le PMI per intenderci, rappresentano il cuore pulsante della nostra economia. Qual è il contributo reale che forniscono in termini di crescita economica e come tutelarle al meglio, visto che di fatto rappresentano il nostro made in Italy?
«Ha detto bene, le Pmi rappresentano il cuore pulsante del nostro tessuto economico. Per dare contezza della loro importanza basti pensare che producono un Pil pari a 900 miliardi, il 45% del prodotto interno lordo italiano e rappresentano il 90% delle aziende che operano sul territorio, dando lavoro a 13 milioni di persone, il 77% degli occupati attualmente. Conflavoro mira a tutelare queste aziende in ogni modo possibile. Stiamo chiedendo al Governo, in tutti i tavoli istituzionali, innanzitutto un accesso al credito facilitato, competenze e formazione per fare impresa e non ultimo incentivi sia fiscali sia contributivi».
Uno dei problemi che continua ad affliggere il mondo del lavoro è il gap, ancora molto forte, tra uomo e donna. Invece le donne sono ben presenti nel tessuto imprenditoriale. Di quante imprese parliamo a guida femminile e come riuscire a sostenerle al meglio?
«Il gap esiste e dobbiamo fare tutto il necessario per colmarlo, noi siamo in prima linea su questo fronte, tant’è che Conflavoro Imprese Donna, guidata dalla dottoressa Baldi, è presente presso il Comitato istituito presso il Mimit. Sono 1,3 milioni le aziende capitanate da donne, il 20% del totale in Italia, un dato che ci deve far riflettere sull’importanza di queste realtà nel tessuto imprenditoriale italiano. Oltre ad essere imprenditrici molte di queste donne sono anche madri e quindi stiamo cercando di promuovere delle agevolazioni fiscali e contributive per quei periodi in cui è più difficile coniugare lavoro e vita privata. Sono previsti già dei finanziamenti ma secondo noi si può e si deve fare di più».
Un altro gap molto importante è quello tra Nord e Sud, tanto che si parla da anni di Due Italie. Nei giorni scorsi è arrivato il via libera dell’Unione europea per il prolungamento della Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2024, altrimenti in scadenza il 30 giugno prossimo. Di cosa si tratta nello specifico e soprattutto serve di più? Come giudicate voi questa misura?
«Prorogare questa misura è sicuramente un segnale importante ma è bene ricordare che riguarda solo le persone assunte entro il 30 giugno 2024. Ciò significa che tutti coloro che saranno assunti presso aziende del Mezzogiorno dopo questa data non potranno beneficiare di queste agevolazioni contributive. Questo è un grosso limite. Quello che chiediamo è che la misura possa riguardare anche chi viene assunto nella finestra dal primo luglio al 31 dicembre 2024 e chiediamo inoltre che diventi strutturale, senza che vada avanti di proroghe in proroghe. Tutti, istituzioni, Governo, enti locali, cittadini, si devono dare da fare per colmare il Gap tra Nord e Sud. Sicuramente un aiuto importante potrebbe arrivare dall’ultima misura governativa, ovvero l’autonomia differenziata. Secondo un nostro recente studio potrebbe portare ad un incremento del Pil italiano del 3,5% nel medio-lungo termine, per un valore di oltre 75 miliardi».
L’intervista completa a Sandro Susini (Conflavoro) è andata in onda sul canale 410 del digitale terrestre
Da poco c’è stata l’elezione del Parlamento europeo e le nuove nomine per la Commissione. Quali sono le urgenze per il tessuto produttivo che l’Europa deve affrontare? Crede che l’Italia sarà penalizzata dal nostro mancato sostegno alla nuova nomina della von der Leyen?
«L’Italia non può e non deve essere penalizzata perché rappresenta da sola il 12% del Pil prodotto in Europa ed è molto forte sul fronte turistico. Certamente l’Europa deve attivare delle misure importanti per sostenere il tessuto imprenditoriale: in primis la digitalizzazione, la produttività economica e la transizione ecologica. Questi tre aspetti secondo noi sono i primi da mettere in atto».
Parliamo ora di turismo perché le vacanze estive si preannunciano salate con boom di rincari. Quali sono le vostre previsioni? E ci può dire quanto aumenteranno i costi, anche per avvisare i nostri telespettatori?
«Secondo una nostra stima i rincari si aggirano intorno al 22% rispetto al 2023 e si presume che la spesa pro-capite si attesti intorno ai 615 euro per una settimana di vacanza. Per questi rialzi molte persone non andranno in ferie quest’anno e si stima un calo del 4% di vacanzieri che andranno all’estero, preferendo invece restare in Italia. Inoltre, sempre secondo una nostra stima, 16 milioni di persone potranno permettersi di stare fuori poco, meno di 7 giorni. I rincari più importanti riguardano i trasporti per un 26%, 11% per i servizi spiaggia, rincari del 23% invece per le strutture ricettive. Rincari spesso ingiustificati e dettati solo dalla volontà di lucrare sul desiderio delle persone di andare in vacanza».
Chiudiamo parlando di intelligenza artificiale in ambito di CCNL…
«Abbiamo lavorato molto come organizzazione sindacale sull’intelligenza artificiale e alla fine siamo riusciti a determinare nei nostri contratti collettivi nazionali gli istituti contrattuali migliori sia per i lavoratori dipendenti sia per le aziende».
Insomma è chiaro che la spinta dell’Italia e dell’Europa verso la prosperità economica è nelle mani degli imprenditori che necessitano di tutto il supporto possibile per continuare a trainare l’economia, mettendo in atto il loro pieno potenziale. Per Susini soltanto semplificando le normative, promuovendo l’innovazione e fornendo più accesso ai finanziamenti, possiamo sbloccare un futuro in cui le imprese, non solo sopravvivono, ma si dirigono verso nuovi traguardi di prosperità.