Gli utili di Goldman Sachs sono più che raddoppiati nel secondo trimestre, sostenuti dalla sottoscrizione di debiti e dalle negoziazioni a reddito fisso, ma i risultati sono peggiorati rispetto a un primo trimestre eccezionale quando il gigante di Wall Street aveva registrato i suoi utili più alti dal 2021. La resilienza dell’economia statunitense ha dato ai dirigenti aziendali la sicurezza di procedere con acquisizioni, cessioni di titoli di debito e offerte azionarie.
In particolare la società ha chiuso il secondo trimestre con un utile per 3,04 miliardi di dollari (7,18 miliardi nel semestre), pari a 8,73 dollari per azione (20,21 dollari nel semestre), contro gli 1,21 miliardi, 3,09 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono cresciuti del 17% a 12,731 miliardi (26,94 miliardi nel semestre). Gli analisti avevano previsto un utile di 8,35 dollari per azione su un giro d’affari di 12,35 miliardi.
I ricavi da trading di titoli a reddito fisso, valute e materie prime (FICC) sono aumentati del 17%, mentre quelli da trading azionario sono aumentati del 7%. Le commissioni di investment banking hanno visto un balzo in avanti del 21% a 1,73 miliardi di $ nel trimestre. Le commissioni guadagnate dalla consulenza su fusioni e acquisizioni (M&A) sono aumentate del 7%, mentre la sottoscrizione di debito e azioni è salita rispettivamente del 39% e del 25%.
«Siamo soddisfatti dei nostri solidi risultati del secondo trimestre e della nostra performance complessiva nella prima metà dell’anno, che riflettono una forte crescita anno su anno sia nel settore Global Banking & Markets che in quello Asset & Wealth Management», ha affermato il CEO David Solomon in una nota.