Roberta Metsola, candidata del Ppe, è stata rieletta presidente del Parlamento europeo con 562 voti su 699 votanti. Un lunghissimo applauso ha accolto l’esito. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. «Non mi tirerò mai indietro dal prendere decisioni difficili. La mia porta rimarrà sempre aperta. I membri saranno trattati in modo equo e dignitoso – ha assicurato la rieletta presidente dell’Europarlamento. – Voi sapete che sono in grado sia di difendere il nostro Parlamento sia di costruire ponti tra le divisioni politiche. Sono orgogliosa di essere qui oggi: non vi deluderò». Roberta Metsola ha poi aggiunto che questo deve essere un Parlamento “di dibattito e rispetto. Una Camera in cui la burocrazia inutile è ridotta, in cui la semplificazione significa che ci occupiamo meno di spuntare caselle e più di buon senso. In cui ogni abuso viene combattuto e dove è più facile fare il nostro lavoro“.
A sfidarla c’era solo la spagnola Irene Montero, esponente di Podemos, candidata dal gruppo The Left, che ha ottenuto 61 voti.
La riconferma frutto dell’accordo di maggioranza tra Ppe, S&D e Renew. Non essendo l’unica candidata, tuttavia, non sarà eletta per acclamazione.
Dalla prima elezione del Parlamento europeo a suffragio universale nel 1979, il presidente viene eletto e rimane in carica per un periodo rinnovabile di due anni e mezzo. Durante ogni legislatura, una prima elezione si tiene normalmente a luglio, subito dopo l’elezione del nuovo Parlamento, e una seconda elezione di medio termine si tiene due anni e mezzo dopo, a gennaio.
Il nuovo emiciclo conta 720 deputati. Le donne sono il 39%. Il deputato più anziano è italiano, Leoluca Orlando, nato nel 1947. Il più giovane è l’austriaca Lena Schilling, nata nel 2001.