Nazionalizzazione degli operatori ferroviari e la creazione di una società pubblica per l’energia pulita: sono questi due dei progetti di legge previsti dal nuovo governo laburista del Regno Unito che si è detto “impegnato in una transizione verso un’energia pulita che nel tempo ridurrà le bollette per i consumatori”, aggiungendo che avrebbe fondato la Great British Energy, con sede in Scozia, per contribuire ad accelerare gli investimenti nelle energie rinnovabili, come l’eolico offshore.
Il partito ha affermato inoltre che avrebbe riformato le norme di pianificazione per accelerare i progetti infrastrutturali e l’edilizia abitativa, rafforzato i poteri dell’ente regolatore idrico del Regno Unito, dato alla polizia maggiore autorità per contrastare i comportamenti antisociali e rimosso un’esenzione fiscale esistente sulle tasse delle scuole private per finanziare nuovi insegnanti.
Ancora una volta, al centro del discorso c’era l’impegno per la crescita economica, descritta nelle prime righe come una “missione fondamentale” che avrebbe aiutato il Paese a superare la crisi del costo della vita.
Tra le altre politiche menzionate figurano un disegno di legge per agevolare la produzione di carburante sostenibile per l’aviazione, misure per ridurre i tempi di attesa del Servizio Sanitario Nazionale e vietare le pratiche lavorative di sfruttamento.
Il discorso è stato scritto dal governo e pronunciato dal monarca. Si tratta di una dichiarazione di intenti e non è legalmente vincolante.
Il partito laburista di centro-sinistra ha ottenuto una schiacciante maggioranza parlamentare all’inizio di questo mese, sottraendo per la prima volta in 14 anni il controllo al partito conservatore di destra.