Il gruppo pubblicitario francese Publicis ha registrato un fatturato netto di 3,46 miliardi di euro nel secondo trimestre, con una crescita organica del 5,4%, superiore al consenso del 4,8% e al 4-5% previsto ad aprile.
Grazie a questo successo ottenuto nel secondo trimestre la società francese ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita organica, dopo aver superato le aspettative per il secondo trimestre, sostenuta dalla crescita a due cifre delle sue filiali Epsilon e Media.
La recente ottima performance di Publicis è in contrasto con il rallentamento generale del settore pubblicitario, visto come un indicatore della salute economica più ampia.
Il più grande gruppo pubblicitario al mondo per valore di mercato prevede ora una crescita dei suoi ricavi organici compresa tra il 5% e il 6%, rispetto alle precedenti previsioni del +4% e del +5%.
Publicis prevede di raggiungere la fascia alta delle sue previsioni se i clienti abbandoneranno il loro atteggiamento di aspettare e vedere e aumenteranno la spesa nella trasformazione digitale, consentendo alla sua unità di consulenza IT, Sapient, di riprendersi.
«Oggi ci sono molti (clienti) che aspettano a causa delle incertezze macroeconomiche e che sono restii a spendere in conto capitale per realizzare tutto questo – ha affermato l’Ad Arthur Sadoun – le prestazioni dell’unità negli Stati Uniti negli ultimi sei mesi sono state un buon segno».
«L’unità Epsilon di Publicis, che fornisce capacità pubblicitarie mirate, intanto, ha continuato a guidare le prestazioni del gruppo grazie alla profilazione personalizzata dei consumatori – ha aggiunto Sadoun – il gruppo ora ha 250 milioni di profili personalizzati negli Stati Uniti».
La sua performance nella regione Asia-Pacifico ha superato quella del Nord America e dell’Europa, registrando una crescita organica del 7,7%, di cui il 10,5% nella sola Cina, nonostante un contesto macroeconomico estremamente complicato.
Nel primo semestre conclusosi il 30 giugno, l’utile netto (Ebitda) del gruppo è aumentato del 4,9%, attestandosi a 1,40 miliardi di euro.
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